Microsoft riduce i tempi di inattività per gli aggiornamenti di Windows 10

A partire dal prossimo aggiornamento di funzionalità di aprile, gli utenti di Windows 10 troveranno un processo di aggiornamento più veloce e meno impattante sul lavoro.

Microsoft ha affermato che gli imminenti aggiornamenti delle funzionalità di Windows 10, incluso quello che verrà distribuito all’inizio del mese prossimo, saranno caratterizzati da una riduzione del 63% dei tempi di inattività del PC in fase di installazione rispetto a un anno fa. “Per raggiungere questo obiettivo, abbiamo spostato parti del lavoro svolto durante le fasi offline e lo abbiamo inserito nella fase online” ha scritto in un post Joseph Conway, senior program manager del team responsabile delle tecnologie di aggiornamento di Microsoft.

Gli aggiornamenti di Windows 10 si svolgono in modalità online e offline, con la prima che rappresenta il tempo in cui il PC può ancora essere utilizzato. “La fase online non è disruptive per l’utente, in quanto le attività si svolgono in background mentre il sistema operativo continua a funzionare. Nel frattempo, la modalità offline è più disruptive perché il dispositivo non può essere utilizzato, dal momento che il sistema operativo è impegnato ad aggiornarsi. Ed è proprio questa (come è facile intuire) la fase più contestata da parte degli utenti di Windows 10.

Abbiamo però ascoltato il vostro feedback sull’eccessiva quantità di tempo in cui il vostro PC è inutilizzabile durante l’installazione dei feature update e ne abbiamo preso atto”, ha riconosciuto Conway. Un anno fa Windows 10 1703, noto come Creators Update, aveva raggiunto una media di 83 minuti di tempo offline necessari per aggiornare il PC. Tempo sceso a 51 minuti per il Fall Creators Update dello scorso ottobre, mentre per l’imminente upgrade di aprile Microsoft prevede una media di 30 minuti per l’installazione.

Questa notevole diminuzione di tempo, che farà sicuramente felici moltissimi utenti di Windows 10, è dovuta al fatto che, invece di prepararsi a migrare il contenuto dell’utente o spostare il sistema operativo in una directory temporanea mentre era offline, Microsoft ha spostato entrambi i processi online, in modo che il PC possa continuare a funzionare e l’utente possa continuare a lavorare.

C’è un però. “La fase online per l’aggiornamento delle funzionalità richiederà più tempo”, ha dichiarato Conway. “Tuttavia, questo non dovrebbe essere evidente alla maggior parte degli utenti, in quanto i processi di configurazione vengono eseguiti con bassa priorità e quindi non avranno un grande impatto sulla durata della batteria del dispositivo o sulle prestazioni del sistema.”

Che Microsoft abbia fatto uno sforzo per ridurre i tempi di inattività dei feature update non è un fatto sorprendente. La società ha infatti cercato di eliminare altri punti critici relativi agli aggiornamenti più frequenti, incluse opzioni aggiuntive su quando è consentito un aggiornamento, la possibilità di posticipare uno specifico feature update fino a un anno e l’implementazione di rilasci pianificati per permettere di diagnosticare eventuali problemi di un aggiornamento prima che questo raggiunga un vasto pubblico.

“Microsoft sta rimuovendo tutto ciò che crea attrito e che potrebbe impedire agli utenti di Windows 10 di scaricare e installare gli aggiornamenti” ha dichiarato Stephen Kleynhans, vicepresidente alla ricerca di Gartner Research. “Ci sono infatti diversi clienti Microsoft che si preoccupano dei tempi di inattività dovuti ai feature update. Non sono tutti, ma sono una minoranza molto rumorosa. Un ospedale ad esempio ha diverse workstation utilizzate dagli infermieri che sono in servizio 24 ore su 24. Se queste workstation non possono funzionare per 60-90 minuti perché si sta installando un aggiornamento, non potete dire ai pazienti di aspettare”, conclude Kleynhans.

Anche altre organizzazioni con simili e severi requisiti di uptime hanno dovuto affrontare la questione di questi lunghi aggiornamenti, a tal punto da averli posticipati fino a che non potevano utilizzare sistemi secondari per colmare il downtime.